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Dati STR: come leggere e interpretare i benchmark per migliorare le performance del tuo hotel

Nel mondo dell’hospitality, i dati sono ormai il cuore di ogni decisione strategica. Tra le fonti più autorevoli a livello internazionale spicca STR (Smith Travel Research), società specializzata in raccolta e analisi dei dati di performance alberghiera.

Un report STR offre una panoramica dettagliata delle metriche chiave – Occupancy, ADR (Average Daily Rate) e RevPAR (Revenue per Available Room) – confrontate con un gruppo di strutture simili, definito competitive set.
Questo confronto consente a ogni hotel di capire se sta performando sopra o sotto la media del mercato, non solo in termini di prezzo, ma soprattutto di posizionamento strategico.

In un contesto sempre più competitivo, dove la domanda cambia rapidamente e i canali di distribuzione evolvono, il dato comparativo è la bussola che permette di leggere le tendenze e anticipare le mosse del mercato.

Comprendere gli indicatori chiave: Occupancy, ADR e RevPAR

Per sfruttare al meglio un report STR, è fondamentale saper interpretare correttamente le tre metriche principali:

  • Occupancy (%) – rappresenta il tasso di occupazione, ovvero la percentuale di camere vendute sul totale disponibile. È un indicatore immediato del livello di domanda.
  • ADR (Average Daily Rate) – misura la tariffa media giornaliera effettiva delle camere vendute.
  • RevPAR (Revenue per Available Room) – combina i due precedenti, rappresentando il ricavo medio per camera disponibile (venduta o meno).

Mentre l’occupancy indica quanto la struttura è “piena”, il RevPAR mostra quanto è realmente “redditizia”.
Confrontando questi dati con il comp set, si può capire se l’hotel sta sacrificando margini per riempire le camere o se, al contrario, sta mantenendo tariffe più alte a scapito dell’occupazione.

Il valore del benchmarking: competere con intelligenza

Uno degli errori più comuni è interpretare il benchmarking come una gara di numeri.
In realtà, l’obiettivo di un report STR non è “battere” i competitor, ma comprendere il proprio posizionamento all’interno del mercato di riferimento.

Confrontarsi con un comp set ben costruito (strutture di simile categoria, dimensione e target) permette di capire:

  • se la propria strategia di prezzo è allineata alla domanda reale;
  • se ci sono periodi di forte potenziale ancora non sfruttati;
  • se la percezione del brand è coerente con la tariffa proposta.

In sintesi, i dati STR aiutano a prendere decisioni consapevoli, non impulsive.
Il confronto, quando è sano e contestualizzato, diventa uno stimolo all’ottimizzazione continua.

Dalla fotografia al film: leggere le tendenze nel tempo

Un singolo report mensile può essere utile, ma il vero valore emerge dall’analisi delle tendenze nel lungo periodo.
Osservare l’evoluzione di Occupancy, ADR e RevPAR su base trimestrale o annuale permette di identificare pattern ricorrenti:

  • periodi di alta domanda prevedibile;
  • variazioni stagionali anomale;
  • effetti di eventi locali o festività;
  • risultati delle campagne marketing o delle nuove strategie tariffarie.

In altre parole, il dato non va mai letto in isolamento.
Un trend coerente nel tempo racconta molto di più di un singolo picco di performance.
Per questo motivo, i report STR sono uno strumento prezioso anche per il budgeting e la pianificazione commerciale dell’anno successivo.

Errori da evitare nell’analisi dei dati STR

Nonostante la loro utilità, i dati STR possono essere fraintesi se non vengono interpretati con il giusto approccio.
Ecco alcuni errori comuni da evitare:

  • Confrontarsi con comp set inappropriati: includere hotel troppo diversi per target o categoria può falsare completamente i risultati.
  • Focalizzarsi solo su un indicatore: guardare solo l’occupancy o solo l’ADR senza considerare il RevPAR porta a conclusioni incomplete.
  • Ignorare il contesto: un aumento del RevPAR non sempre significa miglioramento, se è dovuto solo a un calo dell’offerta o a fattori esterni (es. eventi straordinari).
  • Trascurare il timing delle decisioni: il valore dei dati è massimo quando viene usato per agire in tempo reale, non a consuntivo.

Essere “data-driven” significa usare il dato per guidare l’azione, non solo per descrivere il passato.

STR come leva strategica per la crescita dell’hotel

Oltre a misurare la performance, i dati STR offrono un vantaggio competitivo concreto: indirizzano le strategie future.
Un revenue manager attento può utilizzare i report per:

  • calibrare la politica tariffaria in base ai movimenti del mercato;
  • rafforzare le strategie di distribuzione nei canali più performanti;
  • individuare segmenti di clientela ad alto valore;
  • adattare l’offerta alle nuove tendenze di viaggio.

In questo modo, l’analisi dei dati diventa una leva per la crescita, non solo un esercizio numerico.
Ogni decisione, dal pricing alle promozioni, dal marketing al budgeting, può essere supportata da informazioni concrete, trasformando la complessità del mercato in opportunità misurabili.

La cultura del dato come chiave del futuro dell’hospitality

L’hospitality moderna premia chi non si limita a osservare i numeri, ma li interpreta con intelligenza e curiosità.
I report STR non dicono cosa fare, ma mostrano dove guardare.
Sono uno specchio del mercato, che riflette la propria identità in rapporto agli altri.

Costruire una vera cultura del dato significa:

  • condividere le informazioni all’interno del team;
  • formare lo staff su come leggere i report;
  • collegare ogni azione commerciale a un indicatore misurabile.

Quando tutto il team comprende il valore dei dati, l’hotel diventa un organismo che reagisce in modo coerente e veloce ai cambiamenti del mercato.

Il valore di un report STR non è nei numeri, ma nelle decisioni che quei numeri ispirano.
Ogni punto percentuale guadagnato in occupancy o ADR è il risultato di una strategia ponderata, costruita su dati solidi.

In un settore dove il margine si gioca spesso su dettagli, la differenza tra un hotel che cresce e uno che rincorre sta nella capacità di leggere i segnali del mercato.
I dati STR sono uno di questi segnali: precisi, affidabili e, se interpretati con metodo, incredibilmente potenti.

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