Consigli per diventare un hotel o una struttura extralberghiera “family friendly”
Quando si parla di target di clientela per strutture ricettive leisure ma non solo, le famiglie sono senza dubbio al primo posto. Sia che si tratti di strutture ricettive alberghiere che extra alberghiere.
Prima ancora di attrezzarci con gli strumenti: Sito, landing page, SEO, Google ADS, Social e Newsletter è molto importante comprendere bene le peculiarità e definire una strategia. Questo perché come sempre al primo posto deve esserci la persona, e in questo caso le persone trattandosi di famiglie, e occorre fare in modo che la propria struttura sia ben organizzata per mantenere le promesse scritte attraverso gli strumenti citati prima ed essere sicuri di garantire
un’esperienza degna di meritarsi l’appellativo di struttura “family friendly”.
Per fare questo, ho chiesto un aiuto a chi sulla parola “family friendly” potrebbe scrivere un libro: Chiara Rosati fondatrice del portale www.bimboinviaggio.com . Non so se avete letto il libro intitolato “le 22 leggi inconfutabili del marketing”, se non lo avete letto vi consiglio di farlo… Senza “spoilerare” Ries e Trout nel libro dicono che una delle cose più importanti è essere i primi nella mente delle persone e Bimboinviaggio è senza dubbio il portale di riferimento Italiano per entrare in contatto e prenotare le migliori strutture ricettive “family friendly” non solo in Italia ma anche all’estero.
Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Chiara e suo marito Stefano che cura tutta la parte web del portale e non solo, e sono due persone e professionisti che ammiro e stimo tantissimo.
A questo punto partiamo con le domande e fate molta attenzione alle risposte di Chiara perche anche la risposta apparentemente più semplice è un prezioso consiglio.
Chiara partirei dalle presentazioni, premesso che sei conosciutissima, ci racconti brevemente la tua storia?
Fin dai tempi degli studi (laurea in economia aziendale all’Università Ca Foscari di Venezia) ho sempre amato il marketing e mi ha sempre incuriosito capire cosa cercano le persone in una vacanza. Finiti gli studi mi sono prima dedicata alla ricerca in ambito universitario e poi sono passata al mondo aziendale. Ed è proprio nel marketing alberghiero che ho mosso i primi passi della mia professione ricoprendo, in questo ambito, vari incarichi fino ad arrivare alla direzione marketing di una catena internazionale di boutique hotel (The Charming Hotel of the world).
Nel tempo mi ero accorta che il marketing del settore alberghiero si presentava abbastanza arretrato ed in particolare vi era poca differenziazione del prodotto in relazione ai vari target di riferimento. Da neomamma quale ero diventata nel 2004, nel 2007 ho avuto l’idea di cercare hotel a misura di famiglia e, insieme a mio marito che è informatico, abbiamo creato www.bimboinviaggio.com un portale che appunto raggruppasse gli hotel dedicati alle famiglie con bambini e ragazzi. Oggi il portale, che ha 400.000 visite al mese, presenta alle famiglie 300 strutture alberghiere a misura di famiglia ed in più, essendo diventato anche una rivista online registrata, offre un’ampia selezione di articoli sulle destinazioni family friendly in Italia e nel mondo offrendo ai genitori tanti consigli su cosa fare e cosa vedere con i bambini.
Quali sono i vantaggi che una struttura può avere nell’aderire a Bimboinviaggio e quali sono i servizi disponibili?
Il primo vantaggio per una struttura è quello di essere riconosciuta come struttura di qualità con SPECIFICI servizi per famiglie. Il portale è giudicato dal pubblico autorevole, fin dall’inizio abbiamo fatto la scelta di non accettare tutti quelli che dicono di rivolgersi alle famiglie ma di selezionare accuratamente gli hotel che realmente hanno deciso di specializzarsi nell’accoglienza delle famiglie e che si sono dotati di servizi ad hoc per questo target.
Quali sono i fattori che possono maggiormente influenzare la scelta di una struttura ricettiva online da parte di una famiglia?
Le famiglie cercano hotel di qualità con servizi specifici e, se si informano online, cercano informazioni dettagliate e scritte con chiarezza. Le schede che abbiamo sul portale sono tutte create da noi, scritte da giornalisti professionisti e molto approfondite. Le mamme ed i papà di bimbi piccoli hanno l’esigenza di capire nel dettaglio che servizi troveranno, che orari hanno il baby e il miniclub, se vi è una biberoneria con omogeneizzati, pappe, fasciatoi, pannolini, si vi è una ristorazione ad hoc per bambini piccoli con brodi di verdura, pastine, etc.; se vi sono spazi gioco all’interno ed all’esterno della struttura.
Certo oggi i social network sono molto consultati e seguiti, Facebook ed Instagram offrono la possibilità di dialogare costantemente con il proprio target, l’importante è parlare un linguaggio semplice, conciso e soprattutto far parlare le immagini. Le foto belle e ben fatte dicono più di mille parole.
Quanti anni servono ad una struttura ricettiva che vuole divenire un family resort per affermarsi come tale? Puo bastare un anno con i giusti investimenti?
Si un anno può bastare, servono però non solo investimenti strutturali ma anche sul personale.
Cosa rende una struttura ricettiva un “family resort”, un “family village” o un “family hotel” agli occhi dei potenziali clienti? Basta avere un nome o un payoff che lo richiamano oppure serve altro?
No assolutamente no. Il nome non basta. Come dicevo prima bisogna veramente mettere le famiglie ed i bambini al centro di tutto. Intanto bisogna capire se si vuole offrire un servizio ai neonati ed ai bambini oppure solo ai bambini ed ai ragazzi. Età diverse hanno esigenze diverse in termini di accoglienza, alimentazione, tipologia di giochi ed intrattenimenti. Inoltre ci vuole personale specializzato per trattare con i bambini. Chi si prende cura di un bimbo deve conoscere le basi della pedagogia, deve anche poter intervenire in prima battuta se il bimbo accidentalmente si fa male, se ha nostalgia dei genitori in caso questi non siano li vicino. Il nome da solo non basta: bisogna puntare alla qualità ed alla soddisfazione del cliente. Non dimentichiamoci che la forma più importante di pubblicità resta il passaparola.
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