Sabermetrica: una scienza antica
Studia il passato se vuoi prevedere il futuro. Confucio, autore di questo aforisma, tra il VI e il V secolo a.C. aveva già compreso l’importanza della sabermetrica, moderno ramo della scienza statististica applicata al mondo del baseball. Il nome è derivato da SABR, acronimo di Società Americana per la Ricerca sul Baseball.
Ma di cosa si occupa la sabermetrica e come può essere applicata con successo in altri settori? Iniziamo a rispondere alla prima domanda. L’obiettivo è quello di analizzare statisticamente vari parametri per arrivare a una valutazione delle azioni che i giocatori hanno fatto in passato. Dalla visione e dall’analisi delle registrazioni di più incontri ufficiali la sabermetrica è in grado di prevedere con una buona sicurezza il futuro. Di conseguenza può essere facilmente stabilito anche il valore economico di ciascun giocatore ed è possibile modificare per tempo la logica del gioco. Per esempio ci si può domandare quale giocatore può essere più idoneo a giocare d’attacco o a quale assegnare un ruolo difensivo. Benché la sabermetrica sia una disciplina di nuova generazione, ha comunque già prodotto importanti risultati e dato il via a numerose innovazioni sui campi di baseball. Visto il successo, i modelli che consentono la misurazione delle prestazioni hanno già trovato applicazione anche in altri ambiti sportivi come, tanto per citarne qualcuno, il calcio e il basket.
L’arte di vincere: tra scienza e letteratura
Come si può migliorare il rendimento di un giocatore e portarlo a un livello superiore? Quali sono i passi giusti per pianificare al meglio una stagione sportiva? Come rendere più risolutivo un passaggio tecnico? Tutti interrogativi che non si accontentano di una risposta facile né, tantomeno, di un responso affidato all’intuito. Ed è proprio qui che, si può ben dire, entra in campo la sabermetrica. Questa scienza, analizzando e mettendo in relazione fra loro tutti i dati che esulano dalla pura statistica, fa emergere aspetti nuovi. I risultati passati sono confrontati con quelli attuali, si prende coscienza del lavoro svolto nel tempo e, soprattutto, si usa questa conoscenza per prevedere le prestazioni future. Billy Beane, dirigente sportivo degli Athletics di Oakland, è noto per aver ottenuto risultati eccellenti facendo lavorare in sinergia le proprie capacità manageriali con la sabermetrica. Il successo è stato talmente eclatante che nel 2003, ispirandosi a questa vicenda, Michael Lewis scrisse Moneyball: The Art of Winning an Unfair Game. Il libro, divenne in breve tempo un bestseller e, nel 2011, Bennet Miller ne trasse il film L’arte di vincere. Il personaggio di Billy Beane è interpretato da Brad Pitt.
Dallo sport al Revenue Management
Resta ora da rispondere alla seconda domanda anticipata in precedenza e andare a scoprire se la sabermetrica può essere sfruttata con uguale successo anche in altri settori oltre a a quello sportivo. Va subito detto che, a differenza degli Stati Uniti, in Europa questa disciplina suscita qualche diffidenza e, in particolar modo, ci si oppone a priori all’idea che l’analisi dei numeri e i freddi dati statistici possano avere la meglio sull’esperienza. Una svolta a questa idea errata è stata data in Gran Bretagna dal calciatore belga Kevin De Bruyne che, grazie a esperti della materia, è stato in grado di dimostrare l’importanza del suo ruolo per la squadra del Manchester City e di strappare un contratto da 24 milioni di euro annui fino al 2025. Tutto questo ha portato a prendere in considerazione la sabermetrica per quanto riguarda il Revenue Management, in altre parole la gestione dei ricavi e la possibilità per il futuro di ottimizzare e portare al massimo il proprio volume di affari.
Sabermetrica, Revenue Management e strutture ricettive
Un valido esempio di come sfruttare la sabermetrica a favore del Revenue Management può essere dato dal settore alberghiero e delle strutture ricettive in genere. Il concetto è quello di arrivare a stabilire, in base a delle statistiche, il prezzo giusto da applicare al momento giusto. Il Revenue Management ci fa capire come la tariffa di partenza debba essere aumentata quando aumenta l’occupazione dell’hotel. In questo modo si riduce il numero di eventuali camere libere, si evitano perdite di profitto e si ottiene un flusso lavorativo che si mantiene costante per tutto l’anno. La sabermetrica, a sua volta, consente di raggiungere questo risultato ponendosi delle semplici domande come, per esempio:
- Quali sono i dati che mi permettono di capire l’andamento del mio lavoro e di prendere delle decisioni di conseguenza?
- Come sono andate le prenotazioni dell’anno scorso?
- Come ha lavorato ogni singolo segmento di mercato?
- Quali giorni hanno avuto maggiore pressione?
Naturalmente i quesiti da porsi non si fermano qui e molti grandi alberghi, a differenza di strutture ricettive più piccole, si affidano a un sistema ad hoc. Questo PMS Property Management System sostiene l’albergatore nella conduzione quotidiana dell’hotel per quanto riguarda prenotazioni, fatture, check in, check out e via dicendo. Alcuni software particolarmente avanzati come gli RMS (Revenue Management System) tengono conto anche della sabermetrica e forniscono al manager una serie di dati aggiuntivi importantissimi ai fini di intervenire sulla strategia di vendita. Sono quindi un eccellente aiuto che consente di capire se il lavoro che si sta svolgendo è buono e se gli obiettivi prefissati possono essere raggiunti. Detto questo va da sé che, naturalmente, è necessario porsi degli obiettivi ma, una volta fatto questo primo passo, la sabermetrica vi renderà capaci di prevedere le giuste mosse future e vi farà fare un “fuori campo”!
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