Questo, ancora oggi, è un argomento che non ha trovato la giusta risposta.
Il Contact Form e il Booking Engine, usando una metafora calcistica, sono due prime punte difficili da far convivere: se si schierano in campo senza dei compiti precisi, il rischio è che si diano noia riducendo molto le potenzialità l’uno dell’altro.
Ci sono diverse correnti di pensiero sull’argomento; io, per la mia esperienza, sono dell’idea che il contact form è fondamentale.
Analizziamo, quindi, entrambi gli strumenti.

Contact Form
Il contact form è una “call to action” che permette di ricevere delle richieste di preventivo precompilate da prospect (potenziali Clienti) che sono riuscito a portare sul mio sito attraverso varie attività di web marketing, oppure che sono arrivate sul mio sito perché lo conoscevano già.
Il Contact Form innesca un processo (chiamato in gergo “funnel”) che permette all’hotel o a qualsiasi struttura ricettiva (Agriturismo, Villaggio, Residence, B&B, etc.) di ricevere una richiesta di preventivo con una serie di informazioni importanti, che dovrò sapere trattare al meglio per convincere l’interessato a prenotare nella mia struttura.
Quindi necessita preparare un contact form ben ottimizzato sia per la struttura che lo riceve (che fornisca dati utili essenziali) che per il potenziale cliente che lo deve compilare (che l’impatto visivo e la richiesta dei dati non lo scoraggi nel compilarlo).
Quali sono i campi che rendono efficace un contact form per hotel e strutture ricettive?
La risposta giusta uguale per tutti non c’è, ma ci sono dei campi che assolutamente non possono mancare:
- nome
- cognome
- indirizzo email
- telefono
- data arrivo / data partenza
- un campo testo libero
In base alla suddivisione dell’ARBI della struttura (ARBI = Adulti, Ragazzi, Bambini, Infant), alcune strutture inseriscono anche dei campi riguardanti la composizione degli occupanti.
Ci sono anche strutture che evitano l’inserimento dei campi (data arrivo, data partenza, persone) perché indirettamente le richiedono nel campo “testo libero”.
Consiglio sempre di fare dei test e verificare qual è, oggettivamente, la miglior soluzione.
Oltre alla creazione del form è importante:
-
Inserire frasi persuasive , e non scrivere solamente “Contact Form”, che fa un po’ tristezza. Un esempio? Ricevi un Preventivo Gratuito con la Miglior Tariffa Garantita.
Curare l’usabilità (chiamata anche UX, User Experience) è molto importante e fa la differenza. - Creare gli obiettivi all’interno di Google Analytics: Gli Obiettivi permettono di monitorare le richieste generate e capire i canali di acquisizione del sito e altri dettagli fondamentali per ottimizzare il mio piano Marketing e le attività di advertising che ho attive.
Alcuni consigli per Massimizzare i Contact Form
Il contact form è uno strumento interessante anche per aumentare, in maniera chiara e trasparente, la mailing list della nostra struttura ricettiva.
Oggi sappiamo tutti che i classici form “iscriviti alla newsletter” sono inutili al 99%, perché siamo tutti sommersi da email, offerte e spam.
Beh, perchè allora dovrei iscrivermi alla vostra newsletter?
Una soluzione per chi ha sempre sul sito l’area di iscrizione alla Newsletter può essere, ad esempio, dare visibilità a dei benefit per chi si iscrive: un contenuto speciale gratuito, uno sconto o promo code.
Tornando a noi, il contact form può essere integrato a molti programmi di newsletter o email marketing, con l’obiettivo di automatizzare l’iscrizione alla mailing list. Come? Vediamolo ora velocemente:
Come integrare il contact form al mio programma di newsletter
Ci sono almeno due modi:
– attraverso delle Application Programming Interface, posso far sì che chi mi invia un form e spunta il check “GDPR compliance” per ricevere proposte commerciali vada a finire direttamente nella mailing list
– posso far sì che chi mi invia la richiesta possa ricevere, subito dopo, l’invito a iscriversi preparando una mail ad hoc. Il cliente dovrà solo fare click su OK, perché i campi Nome, Cognome ed Email saranno presi direttamente dal contact form.
Consiglio sempre a tutti di condividere questa scelta con il referente della Privacy della Struttura, per operare sempre in sicurezza in base alle norme vigenti in tema di privacy policy e GDPR policy.
Booking Engine
Il Booking Engine è lo strumento che ci permette di ricevere prenotazioni dirette e di competere con le OTA.
Sappiamo bene che competere con le OTA non è facile o, per meglio dire, è “quasi” impossibile. Quello che però possiamo fare grazie al booking engine è ritagliarci una nostra fetta di mercato, che ci permetta di ricevere prenotazioni senza pagare le commissioni.
Una cosa che dico sempre a chi parla male delle OTA, maledicendo le tante commissioni che pagano, è: “Ma tu sai quanto ti costerebbe avere degli strumenti in grado di disintermediare le OTA per avere lo stesso fatturato prodotto da loro?”
Facciamo un esempio:
Una struttura che ha 6 unità, camere o appartamenti, con una resa di 10.000€ ad unità all’anno, fattura in totale 60.000€.
Mettiamo che paghi una commissione del 18% alle OTA e che queste le generino il 60% del fatturato totale , ovvero € 36.000.
Il totale da versare come commissione sarà circa € 6.000.
Vi assicuro che non è facile generare € 36.000 con un budget di € 6.000. Poi si può anche fare di più ma, ripeto, non è scontato!
Tornando a noi, il Booking Engine è uno strumento importantissimo che, però, ha il contro di far vedere subito le mie tariffe e le mie policy, che se trovano un riscontro positivo bene, altrimenti rischio che il mio potenziale cliente, che con fatica ho portato sul mio sito, mi abbandoni immediatamente.
Per far sì che il Booking Engine possa esprimersi al meglio consiglio di:
- operare in parity rate o proporre tariffe migliori di quelle che l’utente può trovare online;
- parity conditions: non posso, sul mio sito, applicare condizioni più restrittive di quelle che ho impostato sulle OTA);
-
attività di advertising: predisporre un budget a supporto per massimizzare la visibilità.
Apro una parentesi collegata a quest’ultimo punto, dove consiglio sempre di tracciare le conversioni del booking engine all’interno di Google Analytics per poter monitorare meglio l’andamento dei miei investimenti.
Contact Form vs Booking Engine
La mia esperienza mi ha fatto vedere che, seppur in pochi casi, ci sono strutture in cui questi strumenti riescono a convivere bene senza troppi sforzi.
Ho anche visto siti che generavano molte richieste in attesa di attivare il booking engine, per poi riscontrare un grosso calo delle richieste subito dopo aver installato e attivato il booking engine, senza ricevere neanche grandi prenotazioni da quest’ultimo.
Consiglio sempre di fare dei test, provare e sperimentare, perché quello che va bene per un’altra struttura magari non va bene per voi, e viceversa. Ogni struttura ha le sue dinamiche.
Valutare bene questi due strumenti può apportare un grosso contributo alla vostra strategia di marketing e a quella legata al revenue management.
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