In una società sempre più veloce e di fretta, il settore immobiliare degli affitti brevi è in netta crescita e sembra che quest’ultima tenda a non arrestarsi. Al fronte di nuove esigenze di mercato, il ruolo del “property manager” può risultare la chiave giusta per sbaragliare la concorrenza. Questa figura si occupa di gestire un immobile per conto del proprietario, massimizzandone la rendita. Egli si occuperà quindi dell’analisi del mercato immobiliare della zona in cui è locato l’immobile, della decisione circa il canone di locazione e della selezione e gestione degli inquilini. I compiti del property manager però non finiscono qui: egli dovrà effettuare accoglienza e check-out degli ospiti, dovrà riscuotere l’affitto, nonché conoscere le basi del diritto immobiliare, essendo sempre pronto a risolvere questioni che possono crearsi con i locatari (coloro che ricevono in affitto l’immobile).
Perché affidarsi quindi ad un property manager?
Questa può essere la scelta vincente poiché si delega la gestione del proprio immobile a qualcuno che ha le competenze adatte per massimizzarne il guadagno atteso, risparmiando inoltre la fatica che comporta la complessa gestione di questo tipo di beni. Si smetterà quindi di dipendere esclusivamente da piattaforme di agenzie di viaggio online come Booking.com o AirBnB, che inoltre applicano commissioni molto alte, che arrivano anche al 25% per alcuni tipi di strutture.
Strategie di vendite e digital marketing
Per portare l’attenzione dei potenziali interessati attorno al bene che gestisce, il property manager deve effettuare un efficace piano di “inbound marketing”, volto a convertire la clientela potenziale in clientela effettiva. La strategia di inbound marketing consiste infatti nell’allineare i contenuti pubblicati e gli interessi dei clienti. Questi saranno quindi attirati verso il prodotto che viene offerto, in questo caso un immobile. Si eviteranno quindi costi eccessivi relativi alla promozione, poiché saranno i clienti ad essere direttamente attratti dal valore e della qualità del servizio offerto.
Una volta compresa la fondamentale importanza del digital marketing ed in particolare dell’inbound marketing, vanno chiarite le effettive strategie da applicare al fine di raggiungere la maggiore quantità possibile di utenti potenzialmente interessati. Bisogna quindi parlare di:
SEO (Search Engine Optimization)
Esso è un acronimo che indica l’ottimizzazione per i motori di ricerca. Quando si parla di SEO, si parla di tutte quelle attività che hanno l’obiettivo di migliorare il posizionamento della propria pagina web in rete. Quasi sempre gli utenti consultano solo i primi link offerti dal motore di ricerca, ed è proprio per questo che finire in alto, e rimanerci per più tempo possibile, è una delle carte vincenti per raggiungere un numero molto più consistente di persone. Ciò viene fatto tramite il corretto utilizzo di tag HTML (come meta-titolo e meta-descrizione) ed attraverso il corretto utilizzo delle parole chiave. Se queste ultime corrisponderanno esattamente alle parole ricercate dall’utente, crescerà esponenzialmente la probabilità di comparire tra i primi siti durante le sue ricerche.
Google ADS
sfruttare a pieno il sistema di advertising offerto da Google è assolutamente fondamentale. I servizi di Google ADS consentono di far comparire gli annunci di un determinato prodotto a specifici utenti, individuati dal sistema come potenzialmente interessati. Questo “screening” degli interessi degli utenti viene effettuato tramite l’analisi delle ricerche di questi ultimi: è questo il motivo per cui capita di essere inondati di annunci di scarpe dopo aver speso ore a cercare un paio da comprare.
Social Advertising
L’advertising tramite social network è ad oggi una delle pratiche più efficaci per pubblicizzare il proprio servizio. D’altronde, quale posto migliore di Instagram, Tik Tok, Facebook, Twitter per presentarsi ad una generazione sempre più social? Bisogna abbandonare la concezione che vede queste piattaforme come mero strumento di intrattenimento e capire le serie opportunità che offrono in termini di informazione e pubblicità.
Newsletter
esse sono e-mail promozionali inviate automaticamente ed in maniera ricorrente a degli utenti iscritti. Permettono di mantenere aggiornate le persone interessate, garantendo un rapporto più costante con i clienti maggiormente fidelizati.
Occorre infine di parlare di revenue management, ovvero l’insieme di quelle tecniche volte a massimizzare i ricavi e a gestirli nella maniera più lungimirante. Bisognerà quindi, ad esempio, analizzare domanda e offerta di mercato in un determinato periodo dell’anno, al fine di stabilire una tariffa che possa risultare giusta per i clienti e allo stesso tempo remunerativa per il venditore. Tornando al settore immobiliare, una corretta pratica di revenue management potrebbe essere quella di stabilire il canone di locazione di un immobile in base alla stagione. Una casa in una località estiva sarà maggiormente vendibile ad agosto rispetto a dicembre e si potrà scegliere di stabilire un prezzo più alto, riuscendo ad affittare comunque l’immobile. Lo stesso prezzo, in inverno, risulterebbe eccessivo e nessuno sarebbe disposto a pagarlo. Fare revenue management significa quindi applicare delle strategie affinché il guadagno ottenuto, a partire dalle risorse a disposizione, sia massimo.
Insomma, competenza, tenacia e conoscenza delle strategie di digital marketing e delle basi del revenue management sono componenti fondamentali per un buon property manager, ruolo che ha assunto un’importanza non indifferente e che in futuro sarà di certo una figura di ancora maggiore rilievo.
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